Melodie d'amore nelle valli fatate

 

 

Un secolo di musica
per Francesca da Rimini e per Dante

Gradara, Corte della Rocca Malatestiana, 22 giugno, ore 21

Evento musicale a cura di
Antonio Rostagno ed Enrico Meyer

Musiche in programma

  • Gioacchino Rossini, Noi leggevamo un giorno per diletto (Pini)
  • Gioacchino Rossini, Nessun maggior dolore (da Otello, atto III) (Pini)
  • Vincenzo Fiocchi, Francesca di Arimino, cantata (pagine scelte per pianoforte) (Malossi Bottignole)
  • Amilcare Ponchielli, Noi leggevamo insieme (Mejias)
  • Vincenzo Schira, Francesca da Rimini, musiche per il balletto (pagine scelte per pianoforte) (Malossi Bottignole)
  • Nicolò Zingarelli, Il Conte Ugolino, cantata (Pini)

Intervallo

  • Gaetano Donizetti, Il canto XXXIII dell’Inferno di Dante, cantata (Grassi)
  • Gaetano Donizetti, Ave Maria (Duetto) (Mejias, Pini)
  • Hans von Bülow, Tanto gentile e tant’onesta pare (Pini)
  • Giacomo Puccini, Storiella d’amore (Mejias)
  • Ciro Pinsuti, Tanto gentile e tant’onesta pare (Pini)
  • Riccardo Zandonai, Aria di Francesca (da Francesca da Rimini, Atto III) (Mejias)

Interpreti:

Francesca da Rimini Ensemble
Anais Mejias, soprano
Daniela Pini, mezzo-soprano
Luca Grassi, baritono
Nicola Pantani, pianoforte
Livia Malossi Bottignole, pianoforte

Introduzione
Prof. Matteo Macinanti

Ingresso libero e gratuito 

 

INFO
GRADARA: Gradara Innova 0541.964673 | info@gradarainnova.com
www.francescadarimini2021.com | www.francescadarimini.it
info@francescadarimini.it

L’evento fa parte di
FRANCESCA2021
Tributo a Dante e a Francesca da Rimini nel VII centenario della morte del Poeta
Trenta appuntamenti culturali da marzo a dicembre 2021 nei territori malatestiani tra Romagna e Marche
Iniziativa promossa dai Comuni di Rimini e di Gradara con la collaborazione delle Regioni Emilia-Romagna e Marche e di Apt Servizi dell’Emilia Romagna
Idea e progetto di Ferruccio Farina, CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI FRANCESCA DA RIMINI > www.francescadarimini2021.com

Francesca da Rimini negli specchi della musica

Nella storia della musica due personaggi danteschi hanno avuto una particolare fortuna: Francesca da Rimini e Ugolino della Gherardesca, due figure profondamente tragiche, la cui morte si presta a momenti di alta compassione, due figure implicitamente musicali. Attraverso questi due personaggi, presto divenuti miti romantici, verrà tracciata una narrazione musicale che attraversa l’intero diciannovesimo secolo, alternando esecuzioni di esempi musicali di maggior interesse e un discorso verbale che colleghi e conduca il percorso.

Quello di Dante e la musica sembra un rapporto consolidato, ma in realtà non è così. Nella ricorrenza del settimo centenario della morte, è quindi di grande interesse scoprire come, quando e perché i compositori hanno sviluppato l’interpretazione dei testi danteschi.

Dalla morte del poeta a quasi tutto il Settecento si contano soltanto una decina circa di intonazioni musicali, perché la poesia dantesca era considerata inadatta, troppo concettosa e antimusicale. Nell’Ottocento, improvvisamente, le intonazioni dantesche arrivano a diverse centinaia, fenomeno che conferma quel “nuovo Dante”, quella riscoperta romantica di Dante che la storia della cultura ha indagato da altri punti di vista.

Francesca è la celebrazione dell’amore al di sopra delle convenzioni sociali, Ugolino la rappresentazione della violenza politica al di sopra di ogni affetto. In entrambi i casi Dante crea il quadro dell’umano, della potenza degli affetti più profondi e naturali, oppressi e negati da leggi e convenzioni sociali: da un lato l’amore al di sopra dei patti fra famiglie, dall’altro l’amore paterno davanti al quale la violenza per scopi di potere non ammette alcuna pietà. Non per caso Dante descrive Francesca e Ugolino con grande compassione, pur collocandoli nell’Inferno, a causa precisamente della loro incapacità di frenare le passioni. E in entrambi i casi la musica ha la funzione di rappresentare questi affetti naturali, questa originaria passione emotiva, l’uomo naturale al di sopra delle regole civili, che il secolo romantico ha portato al centro degli interessi. E per tal motivo le due figure di Ugolino e Francesca, apparentemente tanto diverse, sono nella concezione dantesca speculari e complementari. Per questo il programma proposto le tiene insieme considerandole come due aspetti della medesima concezione umana di Dante.

Un concerto dedicato a queste, quindi, propone un viaggio nella cultura romantica (soprattutto, ma non solo italiana) e nella sempre mutevole interpretazione della complessa, controversa figura della sfortunata amante.

Mettere in musica Dante, per tutti, è una scelta assai impegnativa, e tutti trattano la parola con estremo rispetto, in un modo del tutto inusuale al confronto con la prassi consueta nella lirica da camera, ossia in modo del tutto diverso da una semplice “poesia per musica”.

E anche se non tutte le intonazioni sono all’altezza dei grandi compositori storici, sarà di grande interesse ascoltare come attraverso il secolo l’immagine di Francesca in musica si trasforma anche in relazione alle rappresentazioni letterarie e pittoriche; per illustrare questa varietà, quindi, si sceglie una formula narrativa in cui alla musica verranno alternate brevi spiegazioni storiche delle singole musiche, ordinate secondo un coerente filo discorsivo.

Ne viene fuori un vero e proprio racconto non tanto o non solo sulla figura della Francesca ottocentesca, peccatrice, redenta, redentrice, guerriera a sua volta, santa o tragica, ma anche dello sviluppo della cultura italiana da inizio secolo all’età umbertina.
(ar)

 

Francesca da Rimini Ensable

Anaïs Mejías, Soprano
Nata a Bayamon, Portorico, si è laureata presso il Conservatorio di Musica di Portorico sotto la guida del tenore Antonio Barasorda. In seguito, ha conseguito un diploma di merito dall’Accademia Chigiana e la laurea biennale presso l’Istituto Musicale Vecchi-Tonelli a Modena con 110 e lode, sotto la guida del soprano Raina Kabaivanska. Attualmente continua i suoi studi sotto la guida del M° Maurizio Leoni.

Anaïs è stata la prima portoricana ad arrivare alla finale del “Concurso Internacional Francisco Viñas”. I suoi riconoscimenti principali includono 3° posto nelle Audizioni 2013 della Metropolitan Opera House e 1° premio a Puerto Rico 2012-2013. Nella stagione 2018-19 ha partecipato all’Opera Studio della Bayerische Staatsoper a Monaco di Baviera.

Ha interpretato ruoli da protagonista in Bohème, Così fan tutte e Otello al Teatro dell’Opera di Puerto Rico. Nel repertorio da concerto ha interpretato il Requiem di Verdi, Nona di Beethoven e Missa in Angustiis “Nelson Mass” di Haydn al Carnegie Hall.

Dal 2019 ha cominciato una collaborazione con il Donizetti Opera Festival dove quest’anno debutterà nel ruolo di Giannetta nel Elisir d’amore.

Daniela Pini, Mezzosoprano
Laureata presso l’Università di Bologna in Lettere Moderne con tesi in storia della musica e successivamente in Beni Culturali con il massimo dei voti, ha studiato canto con il M° Angelo Bertacchi.
La duttilità vocale di Daniela Pini le permette di spaziare tra diversi stili che vanno dalla musica barocca alla musica contemporanea e ha in repertorio oltre 60 titoli.
Si è esibita nei maggiori teatri di tutto il mondo, lavorando con direttori quali R. Muti, R. Abbado, G. Gelmetti, D. Oren, E. Pidò, D. Renzetti, M. Mariotti, R. Alessandrini.
Ha lavorato con registi quali G. Vick, G. Lavia, D. Fo, L. Wertmuller, E. Scola, P.L. Pizzi, M. Gasparon, D. McVicar, L. Ronconi, H. De Ana, I. Brook, D. Michieletto.
Recentemente ha rappresentato l’Italia nel concerto di apertura del 18° Festival delle arti presso il National Centre For the Performing Arts di Pechino e si è esibita, riscuotendo grande successo, al Musikverein di Vienna e a Tokyo diretta dal M° Riccardo Muti.

Luca Grassi, baritono
Vincendo il concorso Città di Roma fa il suo debutto nel La traviata (Germont). Ha cantato molti ruoli francesi, fra i quali il title role nella versione di Werther per baritono. Si ricordano le produzioni de La Bohème (Glyndebourne), Les pêcheurs de perles (Venezia con Viotti, Verona, Madrid con Oren, Firenze), Lucia di Lammermoor (Bergamo, St.Gallen, Dallas), Marino Faliero, Giovanna d’Arco (St.Gallen, con Del Monaco), La Traviata (Montreal), Beatrice di Tenda (Catania), Un ballo in maschera (St.Gallen, Berlin, Parma, Frankfurt, Essen), La Straniera (Baden-Baden con Gruberova, Essen), Otello (Jago) in Tel Aviv, Attila (Ezio) a St.Gallen with Poda, La forza del destino (Pisa), L’Africaine (Venezia), Cavalleria rusticana (Alfio) e Pagliacci (Tonio) in Beijing, San Paolo del Brasile, ABAO Bilbao and Leipzig, Rigoletto in Essen.
Fra i direttori con cui ha collaborato: Abbado, Arena, Arrivabeni, Bisanti, Callegari, Chung, Ciampa, De Bernart, Fisch, Fogliani, Gatti, Guingal, Jurowski, Kovatchev, Langrèe, Luisotti, Maazel, McAdams, Nanasi, Oren, Palumbo, Renzetti, Santi, Steinberg, Villaume, Viotti. Fra i registi: Brockhaus, Cavani, Carsen, De Tomasi, Del Monaco, Fassini, Friedkin, Gasparon, Guth, Hilbrich, Krief, Loy, McVicar, Muscato, Pizzi, Pilavachi, Poda, Pontiggia, Pugelli, Sagi, Sparvoli, Rechi, Rigola, Tiezzi, Trevisi, Vizioli, Wilson.

 

Nicola Pantani, pianoforte
Ha iniziato lo studio del pianoforte sotto la guida del M° Davide Tura proseguendo con il M° Enrico Meyer all’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Lettimi” di Rimini dove ha conseguito il Diploma Accademico di II livello con menzione speciale, eseguendo e discutendo una tesi sulla Sonata Op.106 di Beethoven. Attualmente si perfeziona con i Maestri Enrico Pace e Igor Roma all’Accademia pianistica di Imola. Ha vinto il Premio Casella 2017 nell’ambito della XXXIV edizione del Premio Venezia e la XI edizione del Concorso pianistico internazionale “Franz Liszt” al Teatro Regio di Parma. Nel 2019 é stato selezionato come uno dei 14 pianisti partecipanti alle fasi finali del concorso “Franz Liszt” di Utrecht e recentemente è stato ammesso al Concorso Liszt di Budapest che si terrà nei prossimi mesi. Come solista ha collaborato con la Filarmonica Toscanini e con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese. In formazioni da camera e da solista ha tenuto recitals in diverse sale italiane.

 

Livia Malossi Bottignole, pianoforte
Diplomata in Pianoforte col massimo dei voti, Biennio di Musica da Camera con il massimo dei voti e la lode, sta concludendo il Triennio di Composizione presso il Conservatorio di Bologna. ?Per i suoi lavori, nel 2020 Livia Malossi ha vinto il primo premio al 30° Concorso Internazionale Città di Barletta (IT), una Distinguished Mention al Please Yourself ACO Composition Competition (UK), è stata selezionata per il 27th Youth Composer Meeting dell’Orkest de Ereprijs (NL), dove ha ottenuto la RSKT 2021 Commission, che verrà eseguita all’Andriessen Festival (NL) nel 2022. Nel 2021 è risultata vincitrice della Juurilla Commissioning Grant del Versoi Ensemble (FIN-USA) e ha inoltre ricevuto una commissione dal Festival La piana del Cavaliere di Orvieto (IT). È membro fondatore di In.Nova Fert, giovane realtà di scrittura musicale “comunitaria”, attiva a Bologna e destinataria di diverse commissioni, tra cui: Biennale di Venezia 2020; FontanaMIX Ensemble; Amici della Musica di Modena; EstOvest Festival di Torino; Romagna Cello Ensemble; AngelicA – Teatro di Ricerca Musicale San Leonardo; la Regione Emilia-Romagna. ?Come pianista, si è esibita per rassegne e festival presso il Teatro San Carlo e il Teatro delle Passioni di Modena; la Cappella Farnese e il Teatro Comunale di Bologna; le Torri dell’Acqua di Budrio; la Panstwowa Szkola Muzyczna im. Chopina di Olsztyn e il centro culturale Dobre Maisto in Polonia, il Museo Gregoriano Profano a Città del Vaticano; l’Auditorium Pedrotti di Pesaro; l’Università Bocconi di Milano; il Teatro Verdi e il Teatro Comandini di Cesena.

 

I curatori

Enrico Meyer
diplomato in Pianoforte nel 1980 col massimo dei voti al Conservatorio “G.Frescobaldi” di Ferrara sotto la guida del M° Alfredo Speranza, si è in seguito perfezionato ai corsi internazionali della “Académie de Musique” di Sion (Svizzera) col M° Roberto Szidon e infine col M° Franco Scala a Imola.
Nel 1982 ha vinto il concorso nazionale per titoli ed esame per la cattedra di pianoforte principale all’Istituto Musicale “G.Lettimi” di Rimini (dal 2000 pareggiato ai Conservatori di Stato) dove da allora insegna. Nel periodo 2005-2009 ha ricoperto, presso lo stesso Istituto, il ruolo di direttore.
Come pianista ha vinto diversi premi in concorsi nazionali, fra cui: Primo assoluto al concorso “A.M.A. Calabria” 1979; Primo alla “Coppa Pianisti d’Italia” 1979; Primo assoluto alla “Seconda Rassegna Nazionale Giovani Concertisti” 1981.
Ha svolto attività concertistica in tutt’Italia e all’estero (Svizzera, Francia, Spagna, Germania, Norvegia, Finlandia, Austria, Croazia, Slovenia, Romania, Grecia, R.S.M., Turchia, Kenya, Colombia, Argentina. Uruguay, Brasile, Singapore, Indonesia e Tailandia).
Ha al proprio attivo registrazioni in diverse nazioni europee e prime esecuzioni assolute di opere che gli sono state dedicate da compositori contemporanei italiani, austriaci, norvegesi e spagnoli.
Ha tenuto “master class” di interpretazione pianistica e musica da camera e viene spesso invitato in giurie di concorsi di esecuzione musicale pianistica e da camera e commissioni presso varie Istituzioni musicali pubbliche e private.

Antonio Rostagno
Professore associato di Musicologia all’Università di Roma “La Sapienza”, presidente del Corso di studi magistrale in Musicologia, Coordinatore di MuSa (Musica Sapienza).
Campi di studio prevalenti: musica tedesca dell’età romantica, operisti italiani (con particolare attenzione a Giuseppe Verdi), musica dei secoli XX e XXI, teoria della storiografia musicale.
Alcune fra le recenti pubblicazioni:

  • “Mia ebbrezza intrava per l’udire”. Intellectus e percezione nell’esperienza musicale della terza cantica, in Dante fra il settecentocinquantenario della nascita e il settecentenario della morte, a cura di E. Malato e A. Mazzucchi, Roma, Salerno, 2016;
  • Kreisleriana di Robert Schumann, Roma, NeoClassica 2016;
  • Free Improvisation: history and perspectives, a cura, con A. Sbordoni, Lucca, Lim 2018
  • Décadence cromatica e redenzione tonale? Falsa modernità e perdita del futuro nel ‘Tristan und Isolde’, in Prospettive su Wagner. Filosofia, Musica, Letteratura, a cura di G. Di Giacomo, Mimesis, Milano 2019
  • Ende vom Lied: Hölderlins obscuritas und Fragment bei Kurtág und Rihm, in “Wechsel der Töne”. Musikalische Elemente in Friedrich Hölderlins Dichtung und ihre Rezeption bei den Komponisten, a cura di G. Borio, E. Polledri, Heidelberg, Winter Universitätsverlag 2019, pp. 219 – 254
  • “Pluralismo inclusivo” e “costruzione del tempo” come opposizione al postmoderno “manieristico”. Zimmermann e Lombardi, in “Man müßte nach Rom gehen”. Bernd Alois Zimmermann und Italien, a cura di S. Ehrmann-Herfort et al. 2020, pp. 95-123
  • Dalla ‘Salomania’ alla sindrome di Elektra: avanguardia? Emancipazione femminile?, in Acrobati del futuro. L’uomo nuovo delle avanguardie storiche, a cura di G. Guerra et al., Milano, Mimesis 2020, pp. 197-231
  • Toscanini, Verdi, and Croce, in Klangkultur und musikalische Interpretation. Italienische Dirigenten im 20. Jahrhundert, hrsg. Peter Niedermu?ller, “Analecta musicologica”, 54, Kassel 2018, pp. 66-77
  • Gesto ed espressione del direttore d’orchestra. Attori e direttori dall’origine della direzione moderna al Novecento, in L’orecchio e l’occhio. Lo spettacolo teatrale, arte dell’ascolto e arte dello sguardo, a cura M. Fazio, P. Frantz, Roma, Artemide 2019, pp. 153-186